Beppe Grillo, il MoVimento 5 Stelle e i cittadini italiani.

Oggi faro’ un’ incursione nel mondo della politica e del costume per occuparmi di un fenomeno che sta passando quasi inosservato in rapporto alla sua potenziale portata storica: Beppe Grillo e il Movimento 5 Stelle.
Nulla a che vedere con precedenti simili verificatisi in passato, vedi “L’uomo qualunque” di Guglielmo Giannini nell’immediato dopoguerra; o in anni successivi  con i “Radicali” e la prima “Lega Nord”.
Questi ultimi solo in parte efficaci in quanto comunque integrati nel sistema “classico” della politica “partitica” italiana.

Con il M5S siamo di fronte a un fenomeno completamente nuovo, caratterizzato dalla presenza decisiva di un veicolo/strumento/variabile (internet) che tende a sconvolgere e rivoluzionare il “vecchio” modo di intendere la politica ed il rapporto dei cittadini con essa: non piu’ la politica al di sopra dei cittadini, ma i cittadini che si riappropriano della politica.
I quali attraverso internet effettuano ricerca autonoma di informazioni e assumono decisioni altrettanto autonome non imposte dall’alto.

Stiamo parlando di un movimento d’opinione e di protesta che al momento in cui scrivo (13 dic 2012) e’ stimato nei sondaggi come la seconda forza del panorama politico italiano con quasi il 20% dei consensi; e cio’ senza nessun utilizzo dei classici canali mediatici.
Ci rendiamo conto?
Al netto di inevitabili errori e di alcuni toni e posizioni volutamente “forti”,  la portata storica del M5S si sta realizzando e si realizzera’, a mio parere, fondamentalmente per due importantissimi motivi:

1 Sta fungendo e fungera’ da grimaldello x scardinare l’attuale sistema dei partiti ormai giunto ad un livello insostenibile e non piu’ accettabile di degenerazione morale ed etica.

2 Sta fungendo e fungera’ da stimolo alla concorrenza da parte degli altri partiti per tutte quelle molte proposte rivoluzionarie del M5S oggettivamente condivisibili. Tra queste le piu’ importanti:
– Elezioni a qualsiasi livello solo di incensurati
– Nessun “rimborso” elettorale
– Totale trasparenza di consigli, atti e decisioni
– Riduzione massima dei costi della politica
– Recupero di livello di moralita’ e partecipazione dei cittadini.
– Recupero di “immagine” della parola “politica”.

Ai posteri l’ardua sentenza.

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