Buona lettura...

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Sulle spalle dei giganti.

A proposito di gratitudine…

Tutti i più grandi uomini, i più illuminati, in tutti i campi, hanno avuto il tratto comune di coltivare in se stessi l’immenso sentimento della gratitudine incondizionata.
Madre Teresa, Gandhi, Einstein, Leonardo da Vinci, Blake, Lincoln, Shakespeare, Martin Luther King, il Dalai Lama sono alcuni esempi di straordinarie personalità che hanno manifestato più volte il sentimento della gratitudine e che, per quello che hanno fatto, sono considerati tra i più grandi della storia umana nei loro campi.

Tra questi anche Isaac Newton.
Quando fu chiesto al grande scienziato inglese come fosse arrivato alle sue incredibili scoperte scientifiche, Newton rispose semplicemente che ciò avvenne perché stava seduto sulle spalle di giganti.
Uno dei più grandi scienziati della storia umana era dunque grato a tutte le persone, uomini e donne, vissute prima di lui.

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La gratitudine opera grazie alla legge fondamentale del “simile attrae simile”. Semplicemente essa agisce nella nostra vita su pensieri e sentimenti come una calamita.
Se ogni tanto ad esempio ti capita di pensare “Non ho abbastanza soldi”, “Non trovo il mio partner ideale”, “Il mio matrimonio è una frana”, “Ho un lavoro deprimente”, “Nessuno mi apprezza”, “Ho un figlio ingrato”, “Va tutto male”, non fai altro che attrarre a te altre esperienze simili, sulla stessa frequenza dei tuoi pensieri.

Se invece concentri la tua attenzione su ciò che ti gratifica, o che ti ha gratificato in passato, e ad esempio dici a te stesso “Che bella famiglia che ho”, “Vivere insieme a te non è sempre facile ma hai pregi straordinari”, “Che bella vacanza ho trascorso”, “Come sono stato bene con te stasera”, “Che amici sinceri e simpatici che ho”, “Che bella somma che ho guadagnato”, e avverti dentro di te un sentimento sincero di gratitudine, allora inevitabilmente attrai a te cose simili.

Occorre semplicemente invertire i fattori.
Così se ti ritrovi ad esempio a dire a te stesso: “Odio il mio lavoro, sono depresso, come faccio a provare gratitudine?”, inverti i fattori e prova a pensare per un minuto che forse non sei depresso perché non hai il lavoro che desideri, ma forse non riesci a trovare il lavoro che desideri proprio perché depresso e ingrato nei confronti della vita.

Spero di essere stato abbastanza chiaro. La differenza è fondamentale. Occorre invertire i fattori.
E questo vale in tutti i campi: relazioni, cose, obiettivi.
Inizia ad amare ciò che fai e ciò che hai in questo momento, sii grato sinceramente e profondamente per quello che la vita ti offre in questo istante della tua vita. Il resto viene da sé. Fidati.

E non devi fidarti di me, ma delle migliaia di persone illuminate, dei più svariati campi, di tutte le religioni, di tutte le epoche, che hanno scelto di rispettare questa semplice ma straordinaria legge.
Essa opera come un magnete: quanta più gratitudine hai, tanta più abbondanza e cose positive attiri.

Per questo se vogliamo davvero provare ad ottenere ciò che desideriamo dalla vita ricordiamoci semplicemente di ripetere più spesso agli altri e a noi stessi una semplice parolina di 6 lettere: grazie!

Per approfondire: https://www.raffaelecammarota.it/autore-della-tua-vita/

Raffaele



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    rosa
    23 aprile, 2015 a 6:48

    Bell’articolo e deve far riflettere: spesso raggiunto un successo ci si dimentica di chi può essere stato un valido supporto anche se solo di incoraggiamento.

    Rispondi

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